L’anarchico venuto dall’America
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Sono passati 117 anni da quando il tessitore anarchico pratese Gaetano Bresci uccise il re Umberto I, un tempo sufficientemente lungo per poter raccontare in maniera obiettiva e distaccata un avvenimento storico di grande importanza nazionale ed europea che riguardò da molto vicino la nostra città.
Il nostro obiettivo è quello di ricostruire in maniera rigorosa gli eventi che spinsero il giovane migrante ad andarsene da Prato per poi rientrare in Italia per uccidere il re, una storia mai affrontata né da un film né da un documentario, fornendo uno strumento utile non solo per i pratesi ma per tutti gli italiani, che sanno poco o niente del personaggio e di quello che fece.
Il docu-film, nella realizzazione del quale cercheremo di coinvolgere le istituzioni politiche, economiche e culturali della città, sarà girato in gran parte a Prato, con troupe e attori in prevalenza pratesi.
Crediamo sia giunto il momento che Gaetano Bresci cessi di essere “un nome di leggenda assai più che di storia”, così come auspicava Armando Meoni (Prato storia e arte, n. 26, 1969), pochi mesi dopo la pubblicazione del best seller di Arrigo Petacco “L’anarchico che venne dall’America” (Mondadori 1969).
La sceneggiatura del docu-film si compone di 40 scene di finzione e di 14 unità di documentario con voce speaker professionista e immagini di repertorio, da reperire all’Archivio fotografico toscano del Comune di Prato e alla cineteca RAI.
Gli attori principali saranno: Gaetano Bresci, la compagna irlandese Sophie, il vecchio anarchico Leonida, la ragazza pratese Mariuccia, Giuseppe Ciancabilla, Errico Malatesta, l’avv. Merlino.
Le location principali saranno: centro storico di Prato, argini del Bisenzio a Santa Lucia, il poligono di Galceti, il Circolo anarchico di Paterson (ricostruzione), il cottage di Paterson abitato da Bresci con la compagna Sophie e la figlia Madeline (ricostruzione), spiaggia americana atlantica (ambientata in Versilia), camera di Malatesta a Londra (ricostruzione), caserma carabinieri di Monza (ricostruzione), Tribunale di Milano, carcere di Portolongone (Isola d’Elba), il penitenziario di santo Stefano (Ventotene), Archivio di Stato di Roma.
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