Regia Gabriele Cecconi
(Italia, 2013, B/N – colore, 104′)
data di uscita: 19 novembre 2013
Distribuzione sala: Alfafilm
Il film è visibile su VIMEO
https://vimeo.com/152878066
Distribuzione DVD: Cecchi Gori Home Video
Scheda informativa
Soggetto e sceneggiatura: Gabriele Cecconi
Collaborazione alla sceneggiatura: Ugo Chiti
Interpreti: Filippo Massellucci, Andrea Pelagalli, Gianluigi Tosto, Giorgio De Giorgi, Francesco Tasselli, Marco Nanni, Andrea Anastasio, Andrea Cerofolini, Gianmarco Dolfi, Gianfelice D’Accolti, Stefania D’Amore, Michela Parzanese, Emanuele Biagi, Giulia Anastasio.
Produttore esecutivo: Rean Mazzone
Distribuzione nazionale e internazionale: ALFAFILM
Direttore della fotografia: Andrea Locatelli
Scenografia: Luciana Tacconi
Aiuto regia: Mike Ricci, Luciana Tacconi
Fonico presa diretta: Riccardo De Felice
Costumi: Veronica Spadaro
Operatore: Gaspare Pellegrino
Truccatrice: Costanza Gori
Parrucchiera: Maurizia Paradisi
Montaggio: Gabriele Cecconi
Segretaria di edizione: Cinzia Michelini
Assistenti alla regia: Michela Parzanese, Piero Di Giovanni
Macchinista: Giorgio Protti
Aiuto macchinisti: Carlo Pettinella, Fabio Pucci, Valentino Paccosi
Elettricista: Maurizio Coppini
Aiuto elettricisti: Lorenzo Costagliola, Andrea Bianciardi, Daniele Scala
Commento musicale (al pianoforte il Maestro Riccardo Marchi):
Chopin, Sonata n.2 op 35 in sib minore
Chopin, Berceuse in reb maggiore op. 57
P. Mussorgsky, Une larme
Rachmaninoff, Suite op. 5
Produzione: Dream Film, Ila Palma
Compartecipazione alla produzione: Alfafilm
Compartecipazione alla produzione (ai sensi delle norme sul tax credit): Alberto Bardazzi S.p.A., Fratelli Pratesi S.r.l.
Con il contributo di: Regione Toscana, Toscana Film Commission, MIBAC (Direzione generale per il cinema)
Italia, 1959.
Guido, un bambino di dieci anni, varca il cancello di un Seminario, affascinato dal sogno di diventare sacerdote.
Ben presto prende consapevolezza che essere un bravo seminarista significa piegarsi ad una educazione innaturale, ispirata a un modello ascetico di disprezzo del corpo, all’ossessione del peccato, alla repressione sessuofobica degli istinti e dei sentimenti. Guido si scontra con un inflessibile sistema gerarchico, che obbliga ad osservare rigidamente i regolamenti, obbedire ciecamente ai superiori e a non pensare con la propria testa, così come accade in ogni realtà in cui le esigenze del singolo individuo si scontrano con l’autoconservazione dell’istituzione.
La pratica religiosa di tipo devozionale privilegia l’indottrinamento catechistico e la ripetizione ossessiva di riti e preghiere, mettendo in secondo piano la solidarietà verso i più deboli, che Guido considera invece il più importante dei comandamenti. Il protagonista condivide dai 10 ai 18 anni tutti i momenti, divertenti ma anche drammatici, della vita in comune con i suoi amici, finché una serie di imprevedibili vicende lo porterà a confrontarsi con una realtà molto diversa da quella immaginata, scoprendo come si arrivi anche a nascondere alcuni comportamenti immorali, pur di salvare il buon nome dell’istituzione.
Note di regia
Il seminarista è un racconto di formazione ambientato in un seminario minore cattolico, un luogo molto particolare esistito fino a pochi anni fa e adesso non più esistente, pochissimo conosciuto e mai rappresentato al cinema, né in Italia né all’estero. Alcuni film trattano tematiche simili (Nel nome del padre di M. Bellocchio, In memoria di me di S. Costanzo, Angeli ribelli di A. Walsh, Magdalene di P. Mullan) ma sono ambientati in collegi religiosi e riformatori (nel caso del film di Costanzo in un collegio di gesuiti adulti), mai in seminari minori. Fino ad oggi non era mai stato realizzato un film, né in Italia né all’estero, che affrontasse la tematica della formazione dei giovani seminaristi e futuri sacerdoti.
Lo sfondo storico e culturale (Prato e Firenze, alla fine degli anni ’50 – inizi ’60) è quello del rinnovamento religioso ad opera di figure profetiche come quella di don Lorenzo Milani, con le note vicende che lo riguardarono (condanna del suo primo libro Esperienze pastorali e confino a Barbiana).
La scelta del bianco e nero rimanda al mondo del seminario (la chiesa, i corridoi, lo studio del padre spirituale, le stesse monture dei seminaristi e le tonache dei preti) ed è funzionale alla rappresentazione di una realtà in cui si contrappongono continuamente ed ossessivamente il corpo e l’anima, il peccato e la grazia, la terra e il cielo, la luce del paradiso e le tenebre dell’inferno.
Tutti gli interni ed esterni sono stati girati in Toscana (Prato e Pistoia), in cinque settimane (giugno – luglio 2012).
Premi alla sceneggiatura
La sceneggiatura Il seminarista nel 2011 ha ricevuto il contributo per lo sviluppo dalla Regione Toscana e dalla Toscana Film Commission, e in seguito si è avvalsa della collaborazione di Ugo Chiti.
Premi e riconoscimenti al film
Il film Il seminarista:
- è stato classificato film d’essai dal MIBACT
- ha vinto il Gran premio della Giuria “Emidio Greco” al Gallio Film Festival 2014
ed è stato selezionato in vari festival in Italia e all’estero:
- Sudestival 2014
- Ariano Film Festival 2014
- A.I.F.I.C. (American Initiative For Italian Culture) Washington 2014
- Trani Film festival 2014
- Religion Today Film Festival, (Trento 2014)
- UMIFF (University of Miami Italian Film Festival) (2015)
- FAU (Florida Atlantic University) (2015)
Trailer
Galleria fotografica
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